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lunedì, agosto 30, 2010

Al mio compleanno...

beh, non proprio lo stesso giorno, ma siamo usciti per cena.

Questa e' l'unica foto che ho fatto, ossia il mio "piattino di carne", con tanto di fette di bacon e insalata di accompagnamento.
Proprio per chi e' a dieta (o almeno tenta di esserlo!)



E per finire?
Beh, c'era un'altra festeggiata e mi sono fatta catturare dal dolce: un enorme piatto con tante piccole degustazioni (fragole alla panna, dumpfis, tortino al cioccolato, etc...) con l'accompagnamento della canzone tradizionale e di una candela con le stelline.
Potevo forse evitarla?
(Naturalmente immortalata con un filmato)


E qui alcune delle foto del locale scattate da Pinocchio:




Un po' qua ... und ein bisschen dort

sabato, agosto 28, 2010

La tazzina del diavolo

Con l'arrivo del nonno, mi sono stati consegnati alcuni libri da leggere da parte di mio fratello e la zia Olja.

Tra questi avevo richiesto anche "La tazzina del diavolo", molto incuriosita dal titolo.
Ebbene si, molto spesso, nella scelta del libro da leggere, mi faccio influenzare dal titolo ma, soprattutto, dalla copertina (che in questo caso non ho potuto vedere).

Si tratta di un racconto dell'autore sulle vie del Caffe', con le sue tappe e le sue avventure.

Tratto da Feltrinelli:

Viaggio tematico, ricerca semiseria, riflessione eclettica, La tazzina del diavolo è questo e molto di più. Un libro di viaggio da leggere in poltrona, sorseggiando un buon caffè.
Il libro
Stewart Lee Allen racconta un anno della sua vita in viaggio sulle Vie del caffè per ripercorrere la storia di questa bevanda fin quasi a tracciare un insolito paradigma del progresso della civiltà.
È l’anno 1988: dal Kenya Allen risale in Etiopia nella città di Harrar dove ha avuto inizio la civiltà del caffè. Qui si spensero i sogni avventurosi di Rimbaud. La tappa successiva è Jiiga, alla scoperta di cerimonie religiose legate alla mistura del diavolo. Quindi, in compagnia di alcuni profughi somali su una barca attraverso il Mar Rosso, approda sulle coste dello Yemen, nel porto di al-Makkha, storpiato in Mocha, il soprannome universale del caffè. Qui venne preparata la prima tazza intorno al ’200. Quando tre secoli più tardi la città venne conquistata dai turchi, il caffè era bevuto in tutto l’islam. Addentrandosi nello Yemen verso la capitale Sana’a e nel suo più antico suq, Allen conosce il volto della sorella maligna del caffè, la pianta del qat, una droga che gli yemeniti masticano senza sosta in uno stato di intontimento perenne.
Il viaggio continua in Turchia, passa da Vienna e assapora la tradizione dei famosi caffè viennesi; approda a Londra e a Parigi prima di raggiungere la Normandia e salpare per il Nuovo Mondo. E il tour finisce in una scorribanda sgangherata sulla route 666 da New York a Los Angeles.
Approfondimento
Stewart Lee Allen racconta un anno della sua vita in viaggio sulle vie del caffè per ripercorrere la storia di questa bevanda fino quasi a tracciare un imprevisto paradigma del progresso della civiltà. L’anno è il 1988: dal Kenya Allen risale in Etiopia nella città di Harrar dove è cominciata la civiltà del caffè e si sono spenti i sogni avventurosi di Rimbaud. La tappa successiva è Jiiga, alla scoperta di cerimonie religiose legate alla carismatica bevanda. Quindi, in compagnia di alcuni profughi somali su una barca attraverso il Mar Rosso, l’autore approda sulle coste dello Yemen, nel porto di al-Makkha, storpiato in Mocha: il soprannome universale del caffè. Proprio qui è stata preparata la prima tazza di caffè intorno al Duecento. Quando tre secoli più tardi la città venne conquistata dai turchi, il caffè aveva ormai conquistato tutto l’Islam. Addentrandosi nello Yemen verso la capitale San’a e nel suo più antico suq, Allen conosce il volto della sorella maligna del caffè, la pianta del qat, una droga che gli yemeniti masticano senza sosta in uno stato di perenne intontimento. Le riflessioni sull’Islam, così tragicamente attuali, associano il suo periodo d’oro alla diffusione del caffè, in contrasto con l’oscurantismo medievale. Il viaggio continua in Turchia, passa da Vienna laddove ha inizio la tradizione dei famosi caffè viennesi; approda a Londra e a Parigi prima di raggiungere la Normandia e poi salpare per il Nuovo Mondo. Sulla nave che lo condurrà in Brasile, Allen è stupito dall’elusività dei passeggeri italiani, restii a discorrere a tavola di argomenti compromettenti. L’ultimo atto del viaggio è in America, la prima nazione occidentale "totalmente caffeinizzata". In una scorribanda sgangherata in auto sulla Route 66 da New York a Los Angeles, Allen viene fermato dalla polizia che gli sequestra la polvere di caffeina pura nel dubbio che si tratti di droga. Il viaggio continua, non importa verso dove: ma, ancora una volta, sballo e progresso vanno a braccetto.


Un po' qua ... und ein bisschen dort

giovedì, agosto 26, 2010

Poing... altra festa medioevale



Pare che non ne possa fare a meno.
Oramai, nonostante non sia in grado di leggere il giornate, riesco a fiutare le feste del circondario.

Ed eccoci qui nuovamente  :)
Ma cosa deve fare una povera mamma per il suo bimbo??






Un po' qua ... und ein bisschen dort

martedì, agosto 24, 2010

3 settembre

Ingresso dell'asilo


Altro giorno veramente importante per Tobias: il primo giorno di asilo.

La mamma era molto combattuta, ma alla fine ha deciso di accompagnarlo (e poi scappare al lavoro), lasciando il piccolo nelle mani del papa' e della maestra Elvira.

Siamo in una classe integrativa, con 3 insegnanti e 15 bambini/e.
C'e' il giorno di musica, quello di ginnastica, quello in cui si esce a fare la spesa per poi cucinare in classe... e molto altro.
Senza contare che l'asilo si trova nel parco e questo, nelle giornate di sole, favorisce non poco l'uscita per una sosta piu' o meno prolungata sempre a contatto con la natura.

L'arrivo a scuola?
Non troppo piacevole: stavamo cantando e filmando, quando Tobias e' caduto ed ha iniziato a piangere.
Vedremo di riprendere un altro giorno, quando entrera' sorridendo, preparato ad affrontare una nuova giornata.



Un po' qua ... und ein bisschen dort

24 agosto

Ed anche per noi e' arrivato il grande momento dei 3 anni!

Auguri da tutti noi, Tobias-Pinocchio!



Dall'anno scorso abbiamo preso a fare un poster "homemade" con la foto.
Quest'anno e' taccato al papa'.


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lunedì, agosto 23, 2010

Crema pasticcera

Questa e' la crema pasticcera usata per guarnire la torta di compleanno di Tobias.

E' venuta decisamente molto buona, e non e' poi cosi' lunga da prepararsi...

Dal ricettario di Nonna Papera (edizione del 1971):

50gr di farina
100gr di zucchero
3 tuorli
1/2 litro di latte
1 stecca di vaniglia

Sbattete accuratamente le uova e lo zucchero in un recipiente, pio aggiungete la farina setacciata.
Fate bollire il latte con la stecca di vaniglia e quando e' caldissimo versatelo a poco a poco nell'impasto sempre mescolando: se non mescolate o versate troppo in fretta le uova si condensano.
Rimettete sul fuoco e cuocete qualche minuto (un po' piu' di qualche..!), sempre mescolando soprattutto sul fondo, finche' la crema si ispessisce.
Lasciate raffreddare.


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domenica, agosto 22, 2010

Festa di compleanno

Torta-sole
Pinocchio sta per compiere 3 anni.
Parlando con lui, mi ha detto che avrebbe avuto piacere nel ricevere una torta a forma di sole.

Come non accontentare una simile richiesta??

Mi sembrava quasi di fargli un torto a non accontentarlo...

Quindi, ecco il risultato !



Non e' stato poi difficile preparare la torta..

1 torta gia' pronta e tagliata a strati.
1 confezione di budino "A freddo" al cioccolato (Paradisie)
Smarties per i numeri
panna montata
savoiardi per i raggi
mikado sopra la raggiera
e crema pasticcera (grazie al ricettario di Nonna Papera!)

Comporre il tutto, guarnire con candeline e... voila'.
Il gioco e' fatto :)



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venerdì, agosto 20, 2010

Nella foresta con risotto all'ortica


Oramai piove ininterrottamente.
Quei pochi momenti di sole li utilizziamo per uscire e riprenderci un poco.

Eccoci qui, durante il nostro giro nella foresta in bicicletta.
In effetti e' veramente vicina a noi, in pochi minuti siamo immersi e ce la godiamo a piu' non posso.

Ma questa volta eravamo un po' piu' organizzati: con guanti e forbici.
La sottoscritta voleva raccogliere un po' di ortica per farne un risottino, magari anche una frittatina e seccarla...
E gia' che c'eravamo, perche' non approfittare dei rovi e prendere lamponi?

Il risultato e' stato:
- Stephan si e' scottato le mani con il sole (ma solo lui riesce in questo, considerando che il sole era veramente poco e che indossava anche una maglia a maniche lunghe!)
- Tobias saltellava di qua e di la' e voleva vedere i trattori e le mietitrici
- l'ortica raccolta e' stata sufficiente per un risottino
- la sottoscritta non ha trovato come, eventualmente, farla seccare.

Mi potete aiutare?
Ho letto che basta tenerla all'ombra, ma vorrei prima, comunque, lavarla con un po' di bicarbonato!!





 (Normale risotto, con l'ortica lavata, scottata in acqua per 3 minuti, e tagliuzzata prima di venire aggiunta al riso)



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mercoledì, agosto 18, 2010

Plum cake alle cipolle

Plum cake alle cipolle

Dalla foto non si puo' notare molto.
Sembra, infatti, un normale plumcake al cioccolato... ma questo e' salato.

200gr di speck in fette spessa, poi tagliato a dadini
50gr di pane raffermo, ammorbidito in 1/2 litro di latte
2 cipolle bianche
2 uova
2 cucchiai di farina
50gr di grana grattugiato
1 bustina di lievito in polvere
qualche stelo di erba cipollina
1 rametto di salvia
olio, sale, pepe
burro e pangrattato per lo stampo

Rosolate a fuoco vivo lo speck tagliato a dadini con le cipolle affettate e agli aromi tritati grossolanamente per 5 minuti. Salate, pepate, spegnete e lasciate intiepidire il composto.
Sbattete le uova, poi unite al composto la farina, il pane strizzato, il grana, il lievito e lo speck.
Imburrate ed infarinate lo stampo da plumcake di 1 litro di capacita; e riempitelo con il composto di speck e mettete nel forno caldo a 180gradi per 40-45 minuti.
Sfornate il plumcake, fatelo riposare per 10 minuti, toglietelo dallo stampo e tagliatelo a fettine, decorandolo con steli di erba cipollina.


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lunedì, agosto 16, 2010

Involtini con peperoni e mozzarella

Involtini con peperoni e mozzarella
Involtini con peperoni e mozzarella

peperoni gialli e rossi
pomodori
mozzarella
acciughe sott'olio
origano secco
sale fine

.. ecco i semplici ingredienti per preparare questi involtini.
Deliziosi come aperitivo, stuzzichini in attesa di una grigliata o anche per una cena veloce..

Lavare, asciugare, eliminare il picciolo, tagliare e rimuovere i semi ed i filamenti dei peperoni.
Dividere le falde e grigliarli (sarebbe meglio poi togliere la pelle...). Ma cuocerli sulla piastra non e' risultato il massimo...
Lavate i pomodori e tagliateli a spicchi.
Mentre cuociono i peperoni, tagliare la mozzarella a bastoncini.
Scolate li acciughe dall'olio di conservazione
Prelavate le falde di peperoni, disponete s ciascuna un bastoncino di mozzarella, coprite con 1 spicchio di pomodoro, 1 acciufa e cospargete con l'origano.


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sabato, agosto 14, 2010

Torta salata con carote e scalogni

Torta salata con carote e scalogni

Il nonno era venuto a trovarci ed ha voluto preparare un po' di torte salate.
Ecco la prima cucinata.. molto delicata, oserei dire..


1 pasta sfoglia stesa
200gr di carote
300gr di scalogni
200gr panna da cucina
2 uova
3 fette di sottilette
1 rametto di prezzemolo
3 cucchiai d'olio
sale grosso, sale fine, pepe

Lessare le carote pelate e spuntate (a bollore 2 litri d'acqua salata e cuocerle per 20 minuti.. ma ho usato la vaporiera).
Scolatele e tagliatele a rondelle di 1 cm.
Lavate e tritate il prezzemolo.
Sbucciate gli scalogni, lavateli, asciugateli, tagliateli a fettine di 1/2 cm.
Scaldate 2 cucchiai d'olio in una padella antiaderente e rosolate gli scalogni a fuoco basso per 10 minuti, mescolando spesso (eventualmente aggiungete 1-2 cucchiai di acqua calda).

Accendete il forno a 200gradi.
Adagiate la pasta sfoglia nella tortiera, bucherellate il fondo con le rebbia di una forchetta.
Sbattete le uova in una ciotola, unitevi la panna, le carote e gli scalogni.
Aggiungete il formaggio a pezzetti ed il prezzemolo, salate, pepate e mescolate con cura.
Versate il composto nello stampo, infornate e cuocete 40 minuti.




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giovedì, agosto 12, 2010

Ciambella banana, yoghurt e noci

Ciambella banana, yoghurt e noci

Pur mettendo le banane in frigorifero, con questo caldo diventano velocemente nere.
Cercando qua e la', mi sono imbattuta in questa torta che, confermo, e' buonissima e risulta sofficissima.

Per semplicita' ricopio paro-paro ingredienti e procedimento


INGREDIENTI
230 g di farina
20 g di cacao amaro
130 g di burro
2 uova
100 g di gherigli di noce
2 banane mature piccole
125 g di yogurt alle banane (oppure bianco intero)
80 g di zucchero di canna
1 bustina di lievito per dolci

PROCEDIMENTO
Sbucciare le banane e schiacciarle bene con una forchetta. Tritare grossolanamente le noci.
Montare il burro con lo zucchero di canna, aggingervi le uova una alla volta, continuando a montare, fino ad ottenere un composto spumoso.
Unire le banane, lo yogurt, le noci e la farina setacciata con il cacao e con il lievito.
Quando tutti gli ingredianti saranno ben amalgamati, versare il composto in uno stampo da ciambella (o da plum-cake) e infornare a 180° per 35 min.

 

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martedì, agosto 10, 2010

Salmone in corteccia di albero

Salmone in corteccia di albero

Giovedi' al mercato, dopo l'acquisto di frutta, verdura e pralina di cioccolato (oramai un rito per convincere il piccolo a vestirsi ed a uscire di casa), siamo passati dalla pescheria.

In questo periodo estivo l'assortimento non e' un gran che, si prende cio' che si trova, e sono stata catturata da questi "involtini" di salmone avvolti da un mantello di corteccia.

Come sempre non ho resistito e li ho cotti per la cena.
Semplicemente... deliziosi!!!


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domenica, agosto 08, 2010

Koenigsberger klopse



Come sempre mi faccio prendere la mano ma, prima ancora, gli occhi.
Certo che se il marketing lo facessero solo per me, le ditte non fallirebbero!!

Un po' per curiosita', un po' per "sopravvivenza" o forse e' perche' non mi piace avere il comparto surgelati vuoto.... questo e' stato tra gli ultimi acquisti fatti.


Si tratta di polpettine con una salsina di senape, capperi e panna, a mio avviso molto delicata (nonostante i capperi).
Lo abbiamo mangiato con del riso in bianco ma, prima o poi, lo vorrei cucinare io (tempo permettendo) e durante la stagione invernale.

Per il momento.. accontentiamoci di assaporarlo in questo modo!


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venerdì, agosto 06, 2010

Auguri a me.. e plumcake di farina di riso

plumcake di farina di riso

Oggi, per festeggiare il mio compleanno, ho voluto fare qualche cosa di diverso.

Ecco quindi un plumcake con farina di riso.
Nella ricetta originale (presa da CucinaModerna, ottobre 2009) c'erano le scorzette di cedro e arancia.
Ma non avevo voglia di andare a comperarle... chissa' altrimenti con quant'altro sarei tornata.
Cosi' le ho sostituire con normale uvetta ammollata in acqua.

200gr di farina di riso
180gr di burro
3 uova
120gr di zucchero
1 limone ed 1 arancia non trattati (sostituiti con goccioline prese dalle fialette)
1 bustina di lievito
100gr di uvetta
zucchero a velo
sale

Lavorate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungete le uova, una alla volta, la farina, il lievito setacciato, un pizzico di sale, le scorze grattugiate di arancia e limone, il succo dell'arancia e l'uvetta (infarinata! Altrimenti affonda come la mia :( (.
Amalgamate il tutto con cura.
Imburrate uno stamp di 22cm di lunghezza, versatevi l'impasto e livellate la superficie.
Cuocete a 180gradi per 35 minuti (prova stecchino).
Sfornate, fatelo raffreddare e cospargetelo di zucchero a velo.


Devo confermare che, nonostante la sua friabilita', e' risultato molto soffice e, strano ma vero..., il plumcake non si e' "affondato rinsaccando" come gli altri.


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mercoledì, agosto 04, 2010

Te al lemongrass



Da qualche parte avevo visto di un te' in infusione con il lemongrass.

Come volevasi dimostrare, in uno dei miei tanti giri nelle diverse fattorie l'ho trovato in vendita e ne ho subito preso qualche rametto (se cosi' si possono chiamare..).

L'ho poi fatto bollire con l'acqua e, per finire, l'ho versato in una grande mug (della birra) con del te' cinese (in fiori) che avevo acquistato a suo tempo (moltoooo vecchio e forse scaduto) e della melissa.

Era veramente bello da vedersi ed anche il sapore non era poi cosi' tanto di erbe secche, forse grazie anche al lemongrass ed alla melissa.


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lunedì, agosto 02, 2010

Starbucks


Al supermercato ho trovato questo 'intruglio'.
Ero molto incuriosita, soprattutto dal fatto che mi ricordavo (e ricordava) quello bevuto in America anni fa.

In effetti il bicchiere/tazza e' molto grande ed il contenuto e' veramente minimo.
Sicuramente anche l'occhio vuole la sua parte, ma in questo modo ci si rimane proprio male... meno della meta' per questo caffe'/cioccolato...

Ok, sono sempre esperienze.
Meglio fare un viaggetto e gustarselo direttamente on-site.
Oppure fermarsi in uno dei tanti locali aperti anche nei paraggi



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