Vianne e sua figlia Anouk giungono in un piccolo villaggio francese in un giorno di vento e in concomitanza della Quaresima.
La donna, figlia di una gitana, intende inaugurare una cioccolateria ma il sindaco del paese, integralista e intollerante, col cuore a pezzi per la fuga della moglie a Venezia, le dichiara guerra a causa della sua presunta immoralità.
Vianne riesce però a conquistare il cuore di un'anziana persona, a salvare una moglie dalle botte del marito alcolizzato e a far accettare dei nomadi alla bigotta popolazione.
Infine, cosi' come e' arrivata, con lo stesso tempo ventosi, fatti i bagagli se ne va.
E tutto ciò in nome della bontà del cacao!!
E' esilarante il vedere come Vianne riesca, con la sua "ruota", a trovare l'esatto cioccolato per la corretta persona; il come riesca a cogliere i desideri delle persone e ad indirizzarle sul sentiero che hanno smarrito, senza forzarle, ma accompagnandole.
E la cioccolata dove la mettiamo?
La cioccolata altro non è che una metafora (tanto per cambiare): il potere liberatorio del piacere e dell'appagamento; lasciatevi andare, e la vità sarà certamente più bella.
Le scene della preparazione dei dolci, risultano indimenticabili.
Sublime inoltre il rimescolio del cacao per creare quei piccoli cioccolatini dall'aspetto sicuramente invitante... (almeno per i golosi).
La colonna sonora scandisce in modo magnifico la loro preparazione, con le melodie che ricordano decisamemte quei posti lontani da noi, dove il cacao viene prodotto.
Il film, purtroppo, e' un po' troppo sdolcinato nel suo essere, che ritrae paesi ma che oramai non esistono piu' e con persone cosi' libere ed indipendenti da tutto e da tutti.
Ma non puo' essere sempre vero, e le cronache quotidiane ce lo dimostrano
E' un po' una grande favola, pur mantenendo l'interesse per i fatti sempre vivo per lo spettatore.
Un po' qua ... und ein bischen dort
La donna, figlia di una gitana, intende inaugurare una cioccolateria ma il sindaco del paese, integralista e intollerante, col cuore a pezzi per la fuga della moglie a Venezia, le dichiara guerra a causa della sua presunta immoralità.
Vianne riesce però a conquistare il cuore di un'anziana persona, a salvare una moglie dalle botte del marito alcolizzato e a far accettare dei nomadi alla bigotta popolazione.
Infine, cosi' come e' arrivata, con lo stesso tempo ventosi, fatti i bagagli se ne va.
E tutto ciò in nome della bontà del cacao!!
E' esilarante il vedere come Vianne riesca, con la sua "ruota", a trovare l'esatto cioccolato per la corretta persona; il come riesca a cogliere i desideri delle persone e ad indirizzarle sul sentiero che hanno smarrito, senza forzarle, ma accompagnandole.
E la cioccolata dove la mettiamo?
La cioccolata altro non è che una metafora (tanto per cambiare): il potere liberatorio del piacere e dell'appagamento; lasciatevi andare, e la vità sarà certamente più bella.
Le scene della preparazione dei dolci, risultano indimenticabili.
Sublime inoltre il rimescolio del cacao per creare quei piccoli cioccolatini dall'aspetto sicuramente invitante... (almeno per i golosi).
La colonna sonora scandisce in modo magnifico la loro preparazione, con le melodie che ricordano decisamemte quei posti lontani da noi, dove il cacao viene prodotto.
Il film, purtroppo, e' un po' troppo sdolcinato nel suo essere, che ritrae paesi ma che oramai non esistono piu' e con persone cosi' libere ed indipendenti da tutto e da tutti.
Ma non puo' essere sempre vero, e le cronache quotidiane ce lo dimostrano
E' un po' una grande favola, pur mantenendo l'interesse per i fatti sempre vivo per lo spettatore.
Un po' qua ... und ein bischen dort
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